L'ozono come disinfettante per i favi (D. Besomi)

 

L'ozono è un gas facile da produrre: si trovano facilmente degli apparecchi a basso prezzo capaci di produrne in quantità considerevoli (per poche decine di fr si possono acquistare apparecchi che dichiarano di essere in grado di produrre 60g di ozono all'ora). È una molecola gassosa instabile che consiste in 3 atomi di ossigeno (O3), che si separano rapidamente liberando dell'ossigeno che va ad ossidare le superfici con cui entra in contatto. Questo lo rende un biocida capace di uccidere artropodi, microorganismi e spore, e anche di degradare residui chimici, per esempio di certi pesticidi. La forma gassosa lo rende adatto alla decontaminazione e disinfezione dei favi, poiché può penetrare negli alveoli delle celle. Tuttavia va tenuto presente che non riesce a penetrare la cera, per cui è efficace unicamente su quanto si trova in superficie. D'altra parte, la qualità della cera non deteriora a causa dell'ozono.

Rosalind James (2011) ha testato l'efficacia dell'ozono in concentrazione di 460 e 920 mg/m3 per diverse durate (da 0 a 48 ore) nella disinfezione di favi, giungendo alle seguenti conclusioni:

tarma della cera: l'esposizione all'ozono ha ucciso tutti gli stadi di sviluppo della Galleria melonella. Le larve neonate muoino anche a basse concentrazioni e per periodi di esposizione anche brevi. Gli adulti sono uccisi da 6h di esposizione, sia a alta che bassa concenrraziine. Per le pupe sono necessari tempi di esposizione di 12-24h. La sensibilità delle larve più sviluppate è intermedia tra quella delle pupe e delle adulte. Le uova sono più resistenti, e richiedono dalle 24 alle 48 ore a seconda dell'età e della concentrazione di ozono. In generale, alte concentrazioni sono più efficaci di concentrazioni basse, e a 35° di temperatura più efficaci che non a 25°.

Covata calcificata: L'eliminazione delle spore di A. apis ha richiesto concentrazioni di 3'200 mg di O3/m3 per 36h (a 24h, comunque, il 99.925 delle spore sono state sterilizzate).

Peste americana: Il Penibacillus larvae non si è dimostrato molto suscettibile all'ozono: oltre l'80% dei batteri ha resistito a 3 giorni di esposizione a concentrazioni elevate (10'700 mg/m3) a condizioni piuttosto tipiche in un'arnia (33°C e umidità al 50 e 85%). Il trattamento ha avuto più successo a 50° con umidità molto elevata.

Queste conclusioni si basano su test in vitro; non è invece stato testato l'effetto sulle api. 

Per quanto riguarda i pesticidi, James e altri (2013) hanno ottenuto effetti significativi quando gli acaricidi usati dagli apicoltori, come Cumaphos e tau-fluvalinate, erano posti sui vetrini, ma l'effetto dell'ozono è stato minore sui fogli cerei e sulla cera nuova, e ancora più ridotto sui favi vecchi. L'ozono si è invece dimostrato più efficace per pesticidi come il dimethylphenyl formamide (amitraz), l'insetticida Cloripirifos  e l'acaricida fenpyroximate. 

Anche se James 2011, James e altri 2013 né Licón Luna (2019) ne discutono, l'ozono dovrebbe essere interessante anche per i virus delle api. Almeno quelli RNA (per esempio, il virus della paralisi cronica) dovrebbero essere incapaci di resistere all'esposizione all'ozono, anche se rimangono da verificare la concentrazione, il tempo di applicazione, e quali virus siano affetti dall'ozono gassoso. Tuttavia nella letteratura medica vi sono diversi studi (alcuni  indotti dal COVID) che rilevano come concentrazioni relativamente basse di ozono (minorei di quelle necessarie per uccidere la tarma della cera) siano in grado di eliminare una gran parte dei virus (v. per esempio Tseng e Li 2008, Alimohammadi e  Naderi 2021, Morrison et al. 2021)

Indicazioni pratiche: Come applicare l'ozono ai favi —evitando di sperimentare con le api? Gli apparecchi produttori di ozono usano i raggio ultravioletti per sintentizzarlo a partire dall'ossigeno nell'aria, e abbisognano dunque di aria per funzionare. Tendono anche a surriscaldarsi, per cui sono azionabili di default solo con dei timer che ne bloccano il funzionamento dopo 30-60 minuti. È dunque necessario permettere l'areazione dell'apparecchio, e convogliare poi l'ozono prodotto in un ambiente chiuso, in modo che l'ozono non sfugga prima di degradarsi. L'ideale è dunque disporre di un piccolo ambiente chiuso, e costruirsi un tubo per pportarci l'ozono prodotto all'esterno. Se l'ambiente è di qualche metro cubo, si può anche lasciarci l'apparecchio, magari azionandolo più volte per un periodo limitato: 60 grammi di O3/h sono in grado di saturare in un'ora un volume di 60 m3 a una concentrazione superiore a quella testata da James contro la tarma della cera, e un volume di quasi 20 m3 per ottenere una concentrazione in grado di aliminare le spore della covata calcificata. Insomma, con un locale adeguato e pochi fr di spesa si può fare un lavoro egregio di controllo, o almeno di riduzione, di parassiti e patogeni.

Per suggerimenti su come costruire delle scatole di disinfezione v.  Dennis et al. 2020.

Attenzione: la respirazione dell'ozono è tossica anche per gli umani. Occorre dunque evitare (seguendo le indicazioni che vengono fornite con gli apparecchi) di inspirarlo prima che sia degradato, in particolare assicurandosi che il volume trattato sia ermeticamente chiuso e non accessibile a persone o animali.

 

Riferimenti bibliografici

Mahmood Alimohammadi e  Maziar Naderi (2021) Effectiveness of Ozone Gas on Airborne Virus Inactivation in Enclosed Spaces: A Review Study, OZONE: SCIENCE & ENGINEERING, VOL. 43, NO. 1, 21–31.

R. R. James, "Potential of Ozone as a Fumigant to Control Pests in Honey Bee (Hymenoptera: Apidae) Hives," Journal of Economic Entomology 104(2), 353-359, (1 April 2011). https://doi.org/10.1603/EC10385 

R James, J Ellis, A Duehl, The potential for using ozone to decrease pesticide residues in honey bee combAgricultural Science 1: 1, 2013

Rosa María Licón Luna, "Heat and Ozone Use in Beekeeping Practices", Bee World 96:1, 29019, pp. 19- 23, https://doi.org/10.1080/0005772X.2018.1552492.

Christina Morrison et al., (2021) Critical Review and Research Needs of Ozone Applications Related to Virus Inactivation: Potential Implications for SARS-CoV-2, The Journal of the International Ozone Association,  43:1.

Dennis, Robert; Cashion, Avery; Emanuel, Steven; and Hubbard, Devin (2020). Ozone Gas: Scientific Justification and Practical Guidelines for Improvised Disinfection using Consumer-Grade Ozone Generators and Plastic Storage Boxes. United States: N. p., 2020. Web. doi:10.37714/JOSAM.V2I1.35.

C. Tseng e C. Li, 2008, Inactivation of Surface Viruses by Gaseous Ozone, Journal of Environmental Health, Vol. 70, No. 10 (June), pp. 56-63.

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