Progetto di ricerca: Monitoraggio della varroa e efficacia dei trattamenti

Il grado di infestazione

Le infestazioni di varroa in un'arnia dipendono da diversi fattori:

  • il numero di varroe presenti all'inizio della stagione, che riflette tra le altre cose il grado di efficacia dei trattamenti acaricidi effettuati nella stagione precedente;
  • il numero di cicli riproduttivi a disposizione degli acari, che dipendono dalla data di inizio della deposizione ma anche da blocchi spontanei nella covata dovuti per esempio a fattori meteorologici o a sciamature;
  • il loro successo riproduttivo, che dipende dalla presenza o meno di covata maschile (la pupazione più prolungata permette lo sviluppo di più varroe adulte), e dalla genetica della colonia di api ospiti [1] che determina eventuali disturbi alla fase riproduttiva dell'acaro
  • dalla popolazione di api [2];
  • da eventuali reinfestazioni (o, al contrario, dalla fuoriuscita di acari alla ricerca di nuovi ospiti) [3]
  • azioni delle api contro la varroa (attacchi agli acari stessi durante la toelettatura delle api)
  • interventi dell'apicoltore sotto forma di operazioni biomeccaniche (rimozione della covata maschile, uso di telai di covata opercolata per la produzione di nuclei) e di trattamenti acaricidi.
  • Sono anche influenti i fattori ambientali (temperatura, umidità relativa [4]) esterni e interni all'arnia (questi ultimi dipendono anche dal tipo di arnia [5]). 

Alcuni di questi fattori sono comuni a tutte le colonie di un apiario o addirittura di una regione, altri invece agiscono in modo individuale su ciascun popolo di api. Per farsi un'idea del grado di infestazione di varroa non ci si può dunque accontentare di contare le varroe di poche arnie, ma è necessario scegliere un campione rappresentativo.

Obiettivi

Proponendo un'analisi sistematica e rappresentativa del grado di infestazione della varroa in diversi apiari e in diversi momenti dell'anno ci proponiamo diversi obiettivi. Il primo è quello di farci un'idea della distribuzione spaziale degli acari e, nel tempo, della dinamica delle loro popolazioni. Un'indagine in questo senso manca per la Svizzera italiana: i controlli sono solitamente lasciati alla buona volontà dei singoli apicoltori, che raramente li effettuano in modo sistematico e ricorrendo a metodi diversi gli uni dagli altri e dunque non confrontabili tra loro. Viceversa, noi proponiamo che tutti i partecipanti alla ricerca impieghino lo stesso metodo e i medesimi strumenti seguendo un preciso protocollo. Il campione deve essere rappresentativo dell'apiario, quindi composto da almeno 10 colonie (o tutte, se l'apiario consiste di meno di 10 arnie)

Il secondo obiettivo è di valutare l'efficiacia dei trattamenti effettuati dagli apicoltori. Delle tre misurazioni che proponiamo, una sarà effettuata prima del trattamento estivo, e l'altra 2-3 settimane dopo la ripresa della covata (per chi effettua il blocco) o dopo la rimozione dell'acaricida (per chi impiega altri metodi), quando gli acari avranno ripreso il loro ritmo di sviluppo normale.

La terza misura sarà effettuata prima del trattamento invernale. Questo dovrebbe permetterci anche di farci un'idea sulle eventuali renfestazioni.

Metodo

Il metodo di conteggio al quale ricorreremo è quello del lavaggio con alcool, il più affidabile tra quelli a disposizione: il conteggio della caduta naturale presuppone che per 7 giorni si impedisca alle formiche di accedere ai fondi, mentre l'efficacia dello zucchero a velo dipende anche dalla finezza della granulazione dello zucchero.

Il protocollo, un video che illustra la procedura e alcune considerazioni sulla diversa efficacia dei vari metodi di monitoraggio sono disponibili in un articolo separato.

 

Riferimenti bibliografici

[1] Alvaro De la Mora e altri, Selective Breeding for Low and High Varroa destructor Growth in Honey Bee (Apis mellifera) Colonies: Initial Results of Two Generations, Insects (2020)

[2] J. W. Harris, J. R. Harbo, J. D. Villa, e R. G. Danka, Variable Population Growth of Varroa destructor (Mesostigmata: Varroidae) in Colonies of Honey Bees (Hymenoptera: Apidae) During a 10-Year Period, Environmental entomology Vol. 32, no. 6.

[3] Gloria DeGrandi-Hoffman, Fabiana Ahumada, Victor Zazueta, Mona Chambers, Geoffrey Hidalgo & Emily Watkins deJong, Population growth of Varroa destructor (Acari: Varroidae) in honey bee colonies is affected by the number of foragers with mitesExperimental and Applied Acarology volume 69, pages21–34 (2016)

[4] Michaela Korená Hillayová, Ľubomír Korený, Jaroslav Škvarenina, The local environmental factors impact the infestation of bee colonies by mite Varroa destructor, Ecological Indicators, Volume 141, August 2022, https://doi.org/10.1016/j.ecolind.2022.109104

[5] Gebremedhn H, Amssalu B, Smet LD, de Graaf DC (2019) Factors restraining the population growth of Varroa destructor in Ethiopian honey bees (Apis mellifera simensis). PLoS ONE 14(9): e0223236; D. Mitchell, Nectar, humidity, honey bees (Apis mellifera) and varroa in summer: a theoretical thermofluid analysis of the fate of water vapour from honey ripening and its implications on the control of Varroa destructor, Journal of The Royal Society Interface, Volume 16, Issue 156, 2019.

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